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OPERE PRESENTATE:

 Anna Borsari       Le quattro stagioni

Per una presentazione naturale, si potrebbe dire, ecco le diverse stagioni dell’anno, con i loro colori e i compatibili viaggi, il lavoro e il tempo libero, che trascinano con sé le corrispondenti allegorie delle stagioni della vita. Osservando con attenzione, però, il gioco diventa sorprendente: misurate sovrapposizioni di immagini, assemblaggi inaspettati, e sottili, a volte impercettibili, segni e disegni che indicano allo sguardo  possibili itinerari da seguire.

Anna Borsari

Anna Borsari

Le quattro stagioni

Anna Borsari

Anna Borsari

Le quattro stagioni

Anna Borsari

Anna Borsari

Le quattro stagioni

Anna Borsari

Anna Borsari

Le quattro stagioni

Anna Borsari

Anna Borsari

Le quattro stagioni

Anna Borsari

Anna Borsari

Le quattro stagioni

Anna Borsari

Anna Borsari

Le quattro stagioni

Anna Borsari

Anna Borsari

Le quattro stagioni

Anna Borsari

Anna Borsari

Le quattro stagioni

Anna Borsari

Anna Borsari

Le quattro stagioni

Anna Borsari

Anna Borsari

Le quattro stagioni

Anna Borsari

Anna Borsari

Le quattro stagioni

Anna Borsari

Anna Borsari

Le quattro stagioni

Anna Borsari

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Le quattro stagioni

Anna Borsari

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Le quattro stagioni

Anna Borsari

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Le quattro stagioni

Anna Borsari

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Le quattro stagioni

Ester Pallotti          L'ordine delle cose

​Vivono abbondantemente, le cose, di anima e corpo propri, permangono e si allontanano, si sovrappongono e si mescolano, nei cassetti e nella memoria. L’autrice, omnia mea mecum sunt, classifica e ricompone. Il gusto del dettaglio, la sapiente disposizione presenti nelle fotografie non evocano nostalgie del “come eravamo”, misurano piuttosto, e svelano i gradi sfumati di separazione, di memoria e di smemoria,  nell’universo delle cose che continuano comunque la loro (r)esistenza.

Ester Pallotti

Ester Pallotti

L'ordine delle cose

Ester Pallotti

Ester Pallotti

L'ordine delle cose

Ester Pallotti

Ester Pallotti

L'ordine delle cose

Ester Pallotti

Ester Pallotti

L'ordine delle cose

Ester Pallotti

Ester Pallotti

L'ordine delle cose

Ester Pallotti

Ester Pallotti

L'ordine delle cose

Ester Pallotti

Ester Pallotti

L'ordine delle cose

Ester Pallotti

Ester Pallotti

L'ordine delle cose

Ester Pallotti

Ester Pallotti

L'ordine delle cose

Ester Pallotti

Ester Pallotti

L'ordine delle cose

Ester Pallotti

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L'ordine delle cose

Marco Melotti       Musaico

Moderne Muse di arti e mestieri, “divine” protagoniste. Gesti che realizzano l’essenza di ogni ritratto, colori pastello che incidono la differenza figura-sfondo. Gli abiti – quasi suggerito arredo – rivelano e accentuano, con effetto non realistico, la bidimensionalità delle immagini e il mosaico, decorativo nel segno di Klimt, diviene qui catalogo puntuale, oggetti ed emblemi di un araldico sentire.    

Marco Melotti

Marco Melotti

Musaico

Marco Melotti

Marco Melotti

Musaico

Marco Melotti

Marco Melotti

Musaico

Marco Melotti

Marco Melotti

Musaico

Marco Melotti

Marco Melotti

Musaico

Marco Melotti

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Musaico

Marco Melotti

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Musaico

Marco Melotti

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Musaico

Marco Melotti

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Musaico

Marco Melotti

Marco Melotti

Musaico

Barbara Merighi      L'insostenibile leggerezza del dittico

Destino grottesco-sublime dello sguardo dell’autrice, pronto a fondere insieme coincidenze, a immaginare e disegnare corrispondenze. La forma del dittico fotografico sollecita composizioni insospettabili, relazioni tra universi lontani, ipotesi metamorfiche; si sfiorano in questo modo, con la leggerezza dello humour e dell’ironia, trame quali l’antropomorfismo della nostra concezione degli oggetti o l’attualità del rapporto tra naturale e artificiale.

Barbara Merighi

Barbara Merighi

L'insostenibile leggerezza del dittico

Barbara Merighi

Barbara Merighi

L'insostenibile leggerezza del dittico

Barbara Merighi

Barbara Merighi

L'insostenibile leggerezza del dittico

Barbara Merighi

Barbara Merighi

L'insostenibile leggerezza del dittico

Barbara Merighi

Barbara Merighi

L'insostenibile leggerezza del dittico

Barbara Merighi

Barbara Merighi

L'insostenibile leggerezza del dittico

Barbara Merighi

Barbara Merighi

L'insostenibile leggerezza del dittico

Barbara Merighi

Barbara Merighi

L'insostenibile leggerezza del dittico

Barbara Merighi

Barbara Merighi

L'insostenibile leggerezza del dittico

Barbara Merighi

Barbara Merighi

L'insostenibile leggerezza del dittico

Barbara Merighi

Barbara Merighi

L'insostenibile leggerezza del dittico

Elisa Preti     Album di ombre tras-parenti

A distanza di molti anni. Volti di donne rivisti nell’album di famiglia, per l’autrice fotografie di sconosciute. Affrontare la prova – forse un sopito senso di colpa –, elaborare le ombre, scomporle, dare loro consistenza ricoprendole con patine colorate. E riappropriarsi di una relazione con questi volti e simbolicamente appenderli ai rami di un albero genealogico fondato ora su immagini un po’ magiche.

Elisa Preti

Elisa Preti

Album di ombre tras-parenti

Elisa Preti

Elisa Preti

Album di ombre tras-parenti

Elisa Preti

Elisa Preti

Album di ombre tras-parenti

Elisa Preti

Elisa Preti

Album di ombre tras-parenti

Elisa Preti

Elisa Preti

Album di ombre tras-parenti

Elisa Preti

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Album di ombre tras-parenti

Elisa Preti

Elisa Preti

Album di ombre tras-parenti

Elisa Preti

Elisa Preti

Album di ombre tras-parenti

Elisa Preti

Elisa Preti

Album di ombre tras-parenti

Elisa Preti

Elisa Preti

Album di ombre tras-parenti

Elisa Preti

Elisa Preti

Album di ombre tras-parenti

Elisa Preti

Elisa Preti

Album di ombre tras-parenti

Elisa Preti

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Album di ombre tras-parenti

Elisa Preti

Elisa Preti

Album di ombre tras-parenti

Elisa Preti

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Album di ombre tras-parenti

Teresa Famà      Non solo teste di legno

Riesce all’autrice di raccontare, per immagini in sequenza e con acuta capacità di sintesi, l’arte e l’amore del burattinaio che passano nel tempo da un maestro al suo allievo. Segue, in questo duplice itinerario fotografico, l’analisi minuziosa, all’interno del laboratorio, dell’opera di un nuovo artigiano e creatore: negli occhi che fotografano, sono mani che danzano nel colore caldo del legno.

Teresa Famà

Teresa Famà

Non solo teste di legno

Teresa Famà

Teresa Famà

Non solo teste di legno

Teresa Famà

Teresa Famà

Non solo teste di legno

Teresa Famà

Teresa Famà

Non solo teste di legno

Teresa Famà

Teresa Famà

Non solo teste di legno

Teresa Famà

Teresa Famà

Non solo teste di legno

Teresa Famà

Teresa Famà

Non solo teste di legno

Teresa Famà

Teresa Famà

Non solo teste di legno

Teresa Famà

Teresa Famà

Non solo teste di legno

Teresa Famà

Teresa Famà

Non solo teste di legno

Teresa Famà

Teresa Famà

Non solo teste di legno

 Graziella Luccarini      Boîte alerte

Un sofisticato dispositivo, riflessione intorno allo statuto attuale dell’immagine, dell’informazione e della comunicazione. Sulle cartoline d’antan l’autrice riporta elementi essenziali della storia delle recenti trasformazioni tecnologiche e le illustra con l’arma creativa e, a volte, ironica dell’assemblaggio e del collage. In metodica e coerente contrapposizione, il vuoto delle buche delle lettere abbandonate sembra lanciare un grido di allarme.

Graziella Luccarini

Graziella Luccarini

Boîte alerte

Graziella Luccarini

Graziella Luccarini

Boîte alerte

Graziella Luccarini

Graziella Luccarini

Boîte alerte

Graziella Luccarini

Graziella Luccarini

Boîte alerte

Graziella Luccarini

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Boîte alerte

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Boîte alerte

Graziella Luccarini

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Boîte alerte

Graziella Luccarini

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Michele Bonfiglio      Interiors                    

Affronta una difficile sfida il fotografo che moltiplica un unico ritratto, elaborando e mutando ogni immagine attraverso un utilizzo raffinato di luci e di colori, per restituire sottili variazioni di moti interiori, di pensieri e di sentimenti della propria modella. E lancia, da parte sua, la sfida allo spettatore: che cerchi di attribuire un nome, una personale definizione a ciò che traspare e che si può leggere in ciascuna versione del ritratto.

Michele Bonfiglio

Michele Bonfiglio

Interiors

Michele Bonfiglio

Michele Bonfiglio

Interiors

Michele Bonfiglio

Michele Bonfiglio

Interiors

Michele Bonfiglio

Michele Bonfiglio

Interiors

Michele Bonfiglio

Michele Bonfiglio

Interiors

Michele Bonfiglio

Michele Bonfiglio

Interiors

Michele Bonfiglio

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Interiors

Michele Bonfiglio

Michele Bonfiglio

Interiors

Michele Bonfiglio

Michele Bonfiglio

Interiors

Giovanna Burrascano    Mondominio

Per Leon Battista Alberti (De pictura,1435) l’«aperta finestra» nel muro non si schiudeva sul mondo, ma inquadrava l’historia, vale a dire l’opera composta dall’artista. Fotografate invece dall’esterno, le finestre – ciascuna peculiare per forme ed eventuali presenze – vengono qui tolte dalle facciate di pertinente origine e disposte dall’autrice in mondi diversi, di contesti e di paesaggi, a immaginare historiae con  cortocircuiti di senso, ora surreali e ironici, ora stranianti.

Giovanna Burrascano

Giovanna Burrascano

Mondominio

Giovanna Burrascano

Giovanna Burrascano

Mondominio

Giovanna Burrascano

Giovanna Burrascano

Mondominio

Giovanna Burrascano

Giovanna Burrascano

Mondominio

Giovanna Burrascano

Giovanna Burrascano

Mondominio

Giovanna Burrascano

Giovanna Burrascano

Mondominio

Giovanna Burrascano

Giovanna Burrascano

Mondominio

Giovanna Burrascano

Giovanna Burrascano

Mondominio

Giovanna Burrascano

Giovanna Burrascano

Mondominio

Giovanna Burrascano

Giovanna Burrascano

Mondominio

Giovanna Burrascano

Giovanna Burrascano

Mondominio

Gabriele Ottani        L'invincibile armata

Le donne, da antica programmazione pacifista, non smettono di ammonire, ammaestrare, consigliare – una vana pedagogia diffusa – i loro incerti compagni, improvvidi che vogliono tuttavia combattere e combattere. Battaglia finale che si rivela un’accozzaglia insensata e ridicola, se non fosse drammatica. Di fronte alla ricostruzione storica, il fotografo individua moti e gesti di una sorta di morality play, narra con brillanti intuizioni una vicenda universale.

Gabriele Ottani

Gabriele Ottani

L’invincibile armata

Gabriele Ottani

Gabriele Ottani

L’invincibile armata

Gabriele Ottani

Gabriele Ottani

L’invincibile armata

Gabriele Ottani

Gabriele Ottani

L’invincibile armata

Gabriele Ottani

Gabriele Ottani

L’invincibile armata

Gabriele Ottani

Gabriele Ottani

L’invincibile armata

Gabriele Ottani

Gabriele Ottani

L’invincibile armata

Gabriele Ottani

Gabriele Ottani

L’invincibile armata

Gabriele Ottani

Gabriele Ottani

L’invincibile armata

Gabriele Ottani

Gabriele Ottani

L’invincibile armata

Gabriele Ottani

Gabriele Ottani

L’invincibile armata

Gabriele Ottani

Gabriele Ottani

L’invincibile armata

Simone Bastia        Monster Chef

Cogliendo tutta la divina energia dei dettagli, concertandola nella disposizione delle immagini a mosaico, che moltiplica in modo straordinario il risultato fotografico, l’autore celebra la penombra e il silenzio nei quali vivono gli oggetti e gli arredi delle cucine assemblando ricordi e consistenza tattile dei materiali. Estrema difesa di templi dell’arte domestica e della memoria, oggi esposti alle lusinghe televisive del mostruoso fanatismo culinario.

Simone Bastia

Simone Bastia

Monster Chef

Simone Bastia

Simone Bastia

Monster Chef

Simone Bastia

Simone Bastia

Monster Chef

Luca Cristofori       Luci della città

Circuire i circuiti. Inquadrarli e rivelarli, così micro, con il gusto dell’ornato geometrico, e affezionarsi alla segreta, ma evidente, bellezza di centinaia di neon colorati. Impellenti allora i percorsi labirintici, i ritagli di città ricche di architetture e di urbani arredi in serie pronti per un demiurgo che dall’alto, accompagnato dalla colonna sonora del film del titolo (1931), stia progettando un futuro funzionale oppure stravagantemente distopico.

Luca Cristofori

Luca Cristofori

Luci della città

stadio_calcio

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satellite

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Vienna_02

Vienna_02

Vienna_01

Vienna_01

Stadiotennis

Stadiotennis

Verona

Verona

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luca Cristofori

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Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Luci della città

Giancarlo Danielli        Ricami Profondi

Meraviglie sembrano scorrere davanti agli oblò di un Nautilus che naviga avventuroso sotto odierni mari. La passione, il gusto e la qualità tecnica di un cultore della fotografia subacquea, evidenti in tutte le immagini, tramutano le formazioni coralline – crinoidi e alcionari delle acque delle isole Similan e del Mar Rosso – in dentelles fluorescenti intrecciate da favolose merlettaie degli abissi.

Giancarlo Danielli

Giancarlo Danielli

Ricami profondi

Giancarlo Danielli

Giancarlo Danielli

Ricami profondi

Giancarlo Danielli

Giancarlo Danielli

Ricami profondi

Giancarlo Danielli

Giancarlo Danielli

Ricami profondi

Giancarlo Danielli

Giancarlo Danielli

Ricami profondi

Giancarlo Danielli

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Ricami profondi

Giancarlo Danielli

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Ricami profondi

Giancarlo Danielli

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Ricami profondi

Giancarlo Danielli

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Ricami profondi

Giancarlo Danielli

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Ricami profondi

Giancarlo Danielli

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Giancarlo Danielli

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Giancarlo Danielli

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Giancarlo Danielli

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Ricami profondi

Giancarlo Danielli

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Ricami profondi

Giancarlo Danielli

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Ricami profondi

Giancarlo Danielli

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Ricami profondi

Giancarlo Danielli

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Ricami profondi

Fabio Buttieri        People on the move

É sempre vivissima l’attenzione appassionata dell’autore per ogni manifestazione di strada, per ogni teatralizzazione urbana spontanea o organizzata. L’onda d’urto del movimento, ora di puro sforzo agonistico, ora di protesta, ora di danza acrobatica viene assorbita e diventa nelle immagini simultaneità di posizioni distribuite nello spazio, frazionamento delle macchie di colore, a volte dinamismo pittorico, come di una boccioniana Città che sale.

Fabio Buttieri

Fabio Buttieri

People on the move

Fabio Buttieri

Fabio Buttieri

People on the move

Fabio Buttieri

Fabio Buttieri

People on the move

Fabio Buttieri

Fabio Buttieri

People on the move

Fabio Buttieri

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People on the move

Fabio Buttieri

Fabio Buttieri

People on the move

Fabio Buttieri

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People on the move

Fabio Buttieri

Fabio Buttieri

People on the move

Fabio Buttieri

Fabio Buttieri

People on the move

Fabio Buttieri

Fabio Buttieri

People on the move

Davide Felicani      Vertigo

Applicando nuove, felici invenzioni, l’autore prosegue la sua ricerca figurativa sulla mise en abîme di strutture architettoniche, con luminose e coloratissime radialità e caleidoscopici punti di fuga che tendono all’infinito. In questa installazione, le composizioni cubitali delle immagini, che lentamente ruotano sospese nel vuoto, trasformano così e ribaltano le prospettive, provocano percezioni diversamente vertiginose.

Davide Felicani

Davide Felicani

Vertigo

Davide Felicani

Davide Felicani

Vertigo

Davide Felicani

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Davide Felicani

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Davide Felicani

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Davide Felicani

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Davide Felicani

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Davide Felicani

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Davide Felicani

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