Conferimento Onorificenza FIAF 2023 - Benemerito della Fotografia Italiana nel campo degli Audiovisivi Fotografici AV - BFI
OPERE PRESENTATE:
Anna Borsari Le quattro stagioni
Per una presentazione naturale, si potrebbe dire, ecco le diverse stagioni dell’anno, con i loro colori e i compatibili viaggi, il lavoro e il tempo libero, che trascinano con sé le corrispondenti allegorie delle stagioni della vita. Osservando con attenzione, però, il gioco diventa sorprendente: misurate sovrapposizioni di immagini, assemblaggi inaspettati, e sottili, a volte impercettibili, segni e disegni che indicano allo sguardo possibili itinerari da seguire.
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Ester Pallotti L'ordine delle cose
​Vivono abbondantemente, le cose, di anima e corpo propri, permangono e si allontanano, si sovrappongono e si mescolano, nei cassetti e nella memoria. L’autrice, omnia mea mecum sunt, classifica e ricompone. Il gusto del dettaglio, la sapiente disposizione presenti nelle fotografie non evocano nostalgie del “come eravamo”, misurano piuttosto, e svelano i gradi sfumati di separazione, di memoria e di smemoria, nell’universo delle cose che continuano comunque la loro (r)esistenza.
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Marco Melotti Musaico
Moderne Muse di arti e mestieri, “divine” protagoniste. Gesti che realizzano l’essenza di ogni ritratto, colori pastello che incidono la differenza figura-sfondo. Gli abiti – quasi suggerito arredo – rivelano e accentuano, con effetto non realistico, la bidimensionalità delle immagini e il mosaico, decorativo nel segno di Klimt, diviene qui catalogo puntuale, oggetti ed emblemi di un araldico sentire.
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Barbara Merighi L'insostenibile leggerezza del dittico
Destino grottesco-sublime dello sguardo dell’autrice, pronto a fondere insieme coincidenze, a immaginare e disegnare corrispondenze. La forma del dittico fotografico sollecita composizioni insospettabili, relazioni tra universi lontani, ipotesi metamorfiche; si sfiorano in questo modo, con la leggerezza dello humour e dell’ironia, trame quali l’antropomorfismo della nostra concezione degli oggetti o l’attualità del rapporto tra naturale e artificiale.
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Elisa Preti Album di ombre tras-parenti
A distanza di molti anni. Volti di donne rivisti nell’album di famiglia, per l’autrice fotografie di sconosciute. Affrontare la prova – forse un sopito senso di colpa –, elaborare le ombre, scomporle, dare loro consistenza ricoprendole con patine colorate. E riappropriarsi di una relazione con questi volti e simbolicamente appenderli ai rami di un albero genealogico fondato ora su immagini un po’ magiche.
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Teresa Famà Non solo teste di legno
Riesce all’autrice di raccontare, per immagini in sequenza e con acuta capacità di sintesi, l’arte e l’amore del burattinaio che passano nel tempo da un maestro al suo allievo. Segue, in questo duplice itinerario fotografico, l’analisi minuziosa, all’interno del laboratorio, dell’opera di un nuovo artigiano e creatore: negli occhi che fotografano, sono mani che danzano nel colore caldo del legno.
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Graziella Luccarini Boîte alerte
Un sofisticato dispositivo, riflessione intorno allo statuto attuale dell’immagine, dell’informazione e della comunicazione. Sulle cartoline d’antan l’autrice riporta elementi essenziali della storia delle recenti trasformazioni tecnologiche e le illustra con l’arma creativa e, a volte, ironica dell’assemblaggio e del collage. In metodica e coerente contrapposizione, il vuoto delle buche delle lettere abbandonate sembra lanciare un grido di allarme.
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Michele Bonfiglio Interiors
Affronta una difficile sfida il fotografo che moltiplica un unico ritratto, elaborando e mutando ogni immagine attraverso un utilizzo raffinato di luci e di colori, per restituire sottili variazioni di moti interiori, di pensieri e di sentimenti della propria modella. E lancia, da parte sua, la sfida allo spettatore: che cerchi di attribuire un nome, una personale definizione a ciò che traspare e che si può leggere in ciascuna versione del ritratto.
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Giovanna Burrascano Mondominio
Per Leon Battista Alberti (De pictura,1435) l’«aperta finestra» nel muro non si schiudeva sul mondo, ma inquadrava l’historia, vale a dire l’opera composta dall’artista. Fotografate invece dall’esterno, le finestre – ciascuna peculiare per forme ed eventuali presenze – vengono qui tolte dalle facciate di pertinente origine e disposte dall’autrice in mondi diversi, di contesti e di paesaggi, a immaginare historiae con cortocircuiti di senso, ora surreali e ironici, ora stranianti.
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Gabriele Ottani L'invincibile armata
Le donne, da antica programmazione pacifista, non smettono di ammonire, ammaestrare, consigliare – una vana pedagogia diffusa – i loro incerti compagni, improvvidi che vogliono tuttavia combattere e combattere. Battaglia finale che si rivela un’accozzaglia insensata e ridicola, se non fosse drammatica. Di fronte alla ricostruzione storica, il fotografo individua moti e gesti di una sorta di morality play, narra con brillanti intuizioni una vicenda universale.
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Simone Bastia Monster Chef
Cogliendo tutta la divina energia dei dettagli, concertandola nella disposizione delle immagini a mosaico, che moltiplica in modo straordinario il risultato fotografico, l’autore celebra la penombra e il silenzio nei quali vivono gli oggetti e gli arredi delle cucine assemblando ricordi e consistenza tattile dei materiali. Estrema difesa di templi dell’arte domestica e della memoria, oggi esposti alle lusinghe televisive del mostruoso fanatismo culinario.
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Luca Cristofori Luci della città
Circuire i circuiti. Inquadrarli e rivelarli, così micro, con il gusto dell’ornato geometrico, e affezionarsi alla segreta, ma evidente, bellezza di centinaia di neon colorati. Impellenti allora i percorsi labirintici, i ritagli di città ricche di architetture e di urbani arredi in serie pronti per un demiurgo che dall’alto, accompagnato dalla colonna sonora del film del titolo (1931), stia progettando un futuro funzionale oppure stravagantemente distopico.
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Giancarlo Danielli Ricami Profondi
Meraviglie sembrano scorrere davanti agli oblò di un Nautilus che naviga avventuroso sotto odierni mari. La passione, il gusto e la qualità tecnica di un cultore della fotografia subacquea, evidenti in tutte le immagini, tramutano le formazioni coralline – crinoidi e alcionari delle acque delle isole Similan e del Mar Rosso – in dentelles fluorescenti intrecciate da favolose merlettaie degli abissi.
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Fabio Buttieri People on the move
É sempre vivissima l’attenzione appassionata dell’autore per ogni manifestazione di strada, per ogni teatralizzazione urbana spontanea o organizzata. L’onda d’urto del movimento, ora di puro sforzo agonistico, ora di protesta, ora di danza acrobatica viene assorbita e diventa nelle immagini simultaneità di posizioni distribuite nello spazio, frazionamento delle macchie di colore, a volte dinamismo pittorico, come di una boccioniana Città che sale.
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Davide Felicani Vertigo
Applicando nuove, felici invenzioni, l’autore prosegue la sua ricerca figurativa sulla mise en abîme di strutture architettoniche, con luminose e coloratissime radialità e caleidoscopici punti di fuga che tendono all’infinito. In questa installazione, le composizioni cubitali delle immagini, che lentamente ruotano sospese nel vuoto, trasformano così e ribaltano le prospettive, provocano percezioni diversamente vertiginose.
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