Conferimento Onorificenza FIAF 2023 - Benemerito della Fotografia Italiana nel campo degli Audiovisivi Fotografici AV - BFI
OPERE PRESENTATE:
Alice Marchetti Oltre l’ostacolo
"Con studiate composizioni, con tagli molto evocativi e dettagliati su oggetti e persone, un piccolo, efficace catalogo delle aspirazioni e delle fatiche, delle speranze, dei tentativi e delle esitazioni di fronte ai muri, alle porte e ai cancelli, incontrando i confini e i limiti, nelle relazioni personali, nelle esperienze e nelle prove interminabili di ogni esistenza."
Alice MarchettiOltre l'ostacolo |
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Alice MarchettiOltre l'ostacolo |
Alice MarchettiOltre l'ostacolo |
Alice MarchettiOltre l'ostacolo |
Alice MarchettiOltre l'ostacolo |
Alice MarchettiOltre l'ostacolo |
Alice MarchettiOltre l'ostacolo |
Alice MarchettiOltre l'ostacolo |
Alice MarchettiOltre l'ostacolo |
Alice MarchettiOltre l'ostacolo |
Alice Marchettiinstallazione presente in mostra |
Anna Borsari Ogni volta, per cominciare
"Convergenze simboliche. I paesaggi e gli artefatti architettonici, come capacità umana di inventare e progettare e realizzare, in modi volta a volta diversi, secondo i tempi e gli spazi. I libri, come strumento e passione della conoscenza. La conoscenza, come viatico indispensabile per avviare qualsiasi impresa. Scommessa di impervia concettualità, che qui viene affrontata attraverso composizioni fotografiche che sanno rappresentare il concreto e l’immaginario."
Anna BorsariOgni volta, per cominciare |
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Anna BorsariOgni volta, per cominciare |
Anna BorsariOgni volta, per cominciare |
Anna BorsariOgni volta, per cominciare |
Anna BorsariOgni volta, per cominciare |
Anna BorsariOgni volta, per cominciare |
Anna BorsariOgni volta, per cominciare |
Anna BorsariOgni volta, per cominciare |
Anna Borsariinstallazione presente in mostra |
Ester Pallotti Per una selva oscura
"La selva, la metaforica selva (ma anche il bosco della fiaba e la foresta del melodramma), è investita dal rumore e dalla forza del vento che filtra insieme alla luce. Ad un tratto, smarrimento e silenzio, un’immobile caligine che spaura. L’autrice, elaborando elementi grafici e ibridando colori, induce a credere che, da qualunque parte ci si volga, si scoprano perturbanti presenze, minacce che continuano ad avanzare nella loro insondabile natura subumana e vegetale."
Ester PallottiPer una selva oscura |
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Ester PallottiPer una selva oscura |
Ester PallottiPer una selva oscura |
Ester PallottiPer una selva oscura |
Ester PallottiPer una selva oscura |
Ester PallottiPer una selva oscura |
Ester PallottiPer una selva oscura |
Ester PallottiPer una selva oscura |
Ester PallottiPer una selva oscura |
Ester PallottiPer una selva oscura |
Ester PallottiPer una selva oscura |
Ester PallottiPer una selva oscura |
Ester Pallottiinstallazione presente in mostra |
Davide Felicani Napoli, space fiction - Napoli, space faction
"Due serie fotografiche del medesimo autore, distinte e, allo stesso tempo, interdipendenti.
Nello space fiction, la creatività delle immagini di facciate di palazzi napoletani, modulate e moltiplicate nell’abisso della costruzione prospettica; in tal modo, queste facciate sembrano trasformarsi e rovesciarsi in interni inquietanti di grattacieli.
Nello space faction, quello della mimesi realistica, le riprese dal basso verso l’alto delle corti interne dei palazzi ritrovano sui muri le tracce del tempo, le superfetazioni, le permanenze di un restauro con il rigore del documento."
Davide FelicaniNapoli, space faction |
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Davide FelicaniNapoli, space faction |
Davide FelicaniNapoli, space faction |
Davide FelicaniNapoli, space faction |
Davide FelicaniNapoli, space faction |
Davide FelicaniNapoli, space faction |
Davide FelicaniNapoli, space faction |
Davide FelicaniNapoli, space faction |
Davide FelicaniNapoli, space faction |
Davide FelicaniNapoli, space faction |
Davide Felicaniinstallazione presente in mostra |
Davide FelicaniNapoli, space fiction |
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Davide FelicaniNapoli, space fiction |
Davide FelicaniNapoli, space fiction |
Davide FelicaniNapoli, space fiction |
Davide FelicaniNapoli, space fiction |
Davide FelicaniNapoli, space fiction |
Davide FelicaniNapoli, space fiction |
Davide FelicaniNapoli, space fiction |
Davide Felicaniinstallazione presente in mostra |
Fabio Buttieri Bologna… o è un’illusione?
"Un dispositivo, quello fotografico, dal duplice destino: di riprodurre, come un’impronta fedele, e, invece, di trasformare e di ingannare, connotando a piacere. Qui, in una singolare congiunzione degli opposti, le parti più note della città, che gli occhi conoscono a memoria, galleggiano tra il primo piano e il fondo della scena, velate e disvelate dall’intenzione magica, e pure misteriosamente alchemica, dell’autore e del suo personaggio."
Fabio ButtieriBologna...o è un'illusione? |
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Fabio ButtieriBologna...o è un'illusione? |
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Fabio ButtieriBologna...o è un'illusione? |
Fabio ButtieriBologna...o è un'illusione? |
Gabriele Ottani Che bambola!
"Ci si può chiedere se si tratti solo dell’esposizione di una stucchevole serie di bambole abbigliate in stile Infant-kitsch. La consapevole ripetizione del modulo – avanzano sul red carpet, colpite da luci che aggrediscono pose e volants, lustrini e acconciature fuori scala – pare piuttosto mettere alla berlina l’immagine della donna, e il suo consumo, nella in-formazione/de-formazione come spettacolo di massa. Le bambole provocanti, in verità, denunciano da quale torpida “bambola” siamo allegramente afflitti."
Gabriele OttaniChe bambola! |
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Gabriele OttaniChe bambola! |
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Gabriele Ottaniinstallazione presente in mostra |
Graziella Luccarini Questione di sguardi
"È difficile, paradossalmente, illustrare l’evidenza e l’autrice per farlo usa le armi della allusione elegante, sottolinea stereotipi visuali, mette in sequenza convincenti ritratti del contrasto tra l’ombra nella quale rimane chi guarda e la luce su ciò che è guardato o su ciò che lei vuole che noi spettatori, comunque coinvolti, guardiamo. Perché nella storia dell’arte figurativa lo sguardo è tradizionalmente maschile e l’Immagine – quella costruita e assolutamente affermata, con la maiuscola – è il vincolo, il modello al quale le donne sentono di doversi uniformare."
Graziella LuccariniQuestione di sguardi |
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Graziella Luccariniinstallazione presente in mostra |
Graziella LuccariniQuestione di sguardi |
Graziella LuccariniQuestione di sguardi |
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Graziella LuccariniQuestione di sguardi |
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Graziella LuccariniQuestione di sguardi |
Graziella LuccariniQuestione di sguardi |
Graziella LuccariniQuestione di sguardi |
Luca Cristofori Archeologia del futuro
"Di nuovo una piccola, miracolosa invenzione di un artista concettuale. Con inappuntabile evidenza e ironica intenzione, sembra chiedere allo spettatore di immaginare come reagirebbero gli archeologi di un lontano futuro, come interpreterebbero degli oggetti sconosciuti, dei reperti misteriosi ritrovandoli nei campi. Eccoli allora in mostra, sugli appositi supporti di un museo all’aperto."
Luca CristoforiArcheologia del futuro |
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Luca CristoforiArcheologia del futuro |
Luca CristoforiArcheologia del futuro |
Luca CristoforiArcheologia del futuro |
Luca CristoforiArcheologia del futuro |
Luca CristoforiArcheologia del futuro |
Luca CristoforiArcheologia del futuro |
Luca CristoforiArcheologia del futuro |
Luca CristoforiArcheologia del futuro |
Luca CristoforiArcheologia del futuro |
Luca Cristoforiinstallazione presente in mostra |
Luca Galeotti Quel che resta della natura
"Si nascondono o si impongono, si appoggiano e ricoprono o sfidano. Segnalano, simboleggiano, magari distolgono la pia o addolorata attenzione dei visitatori. Tra le pietre annerite, sopra il marmo e sopra il bronzo, sono i fiori e le piante, i rami e le foglie cadute che l’autore, con la nitida cura della sua fotografia, discerne e rivela, ancora lì a resistere, ancora vitali."
Luca GaleottiQuel che resta della natura |
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Luca GaleottiQuel che resta della natura |
Luca GaleottiQuel che resta della natura |
Luca GaleottiQuel che resta della natura |
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Luca GaleottiQuel che resta della natura |
Luca GaleottiQuel che resta della natura |
Luca GaleottiQuel che resta della natura |
Luca GaleottiQuel che resta della natura |
Luca GaleottiQuel che resta della natura |
Luca GaleottiQuel che resta della natura |
Luca GaleottiQuel che resta della natura |
Luca GaleottiQuel che resta della natura |
Luca GaleottiQuel che resta della natura |
Luca GaleottiQuel che resta della natura |
Luca GaleottiQuel che resta della natura |
luca Galeottiinstallazione presente in mostra |
Luciano Bitelli Il popolo della foresta
"Yanomami, Waorani, Tikuna, tribù della foresta amazzonica tra Venezuela, Equador, Brasile. Cerimonia funebre, momenti di vita quotidiana, rito di iniziazione femminile. Si legge nelle fotografie uno sguardo che diventa scambio, inizio di contatto e di conoscenza. Immagini uniche per il loro valore di documento, se si considera che, nel tempo trascorso da quelle spedizioni scientifiche dei primi anni ’90, il mondo degli indios è con rapidi strappi ormai scomparso. La diversità del popolo della foresta non può resistere alle trasformazioni dell’ecosistema e, soprattutto, alle esigenze predatorie degli Stati della regione amazzonica."
Luciano BitelliIl popolo della foresta |
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Luciano BitelliIl popolo della foresta |
Luciano BitelliIl popolo della foresta |
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Luciano BitelliIl popolo della foresta |
Luciano BitelliIl popolo della foresta |
Luciano BitelliIl popolo della foresta |
Luciano BitelliIl popolo della foresta |
Luciano BitelliIl popolo della foresta |
Luciano BitelliIl popolo della foresta |
Luciano Bitelliinstallazione presente in mostra |
Luciano Bitellifoto singola su cavalletto e volume sui popoli della Foresta Amazzonica. |
Marco Bratti Aracnofilia
"Una prova di installazione, ardita e consapevole, per tessere i legami tra il mito originario del nome – con la sua rappresentazione narrativa nell’arte di Velázquez – e la ripresa naturalistica di Artropodi della classe degli Aracnidi. Nella comune percezione del mondo animale esemplari tra i più fobogeni, ma l’occhio del fotografo che si avvicina, appassionato e competente, ne racconta le gradevoli mostruosità."
Marco BrattiAracnofilia |
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Marco BrattiAracnofilia |
Marco BrattiAracnofilia |
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Diego VelazquezLe filatrici |
Marco Brattiinstallazione presente in mostra |
Marco Melotti Revanche
"Una performance di tecnica e immaginazione che sorprende, fotografie “impossibili” di una, invece possibile, futura metamorfosi. Indifferenti o stolidamente illusi, di secoli di pietra e di cemento temiamo il crollo, non l’abbandono che prevale in una civiltà morente. Se questo avverrà, ciò che chiamiamo natura avrà infine la sua rivincita."
Marco MelottiRevanche |
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Marco MelottiRevanche |
Marco MelottiRevanche |
Marco MelottiRevanche |
Marco MelottiRevanche |
Marco MelottiRevanche |
Marco MelottiRevanche |
Marco MelottiRevanche |
Marco MelottiRevanche |
Marco MelottiRevanche |
Marco MelottiRevanche |
Simone Bastia Tik – Taak – Pop
"Molte verità, di superficie e profonde, ristanno, annidate nei particolari. La dismisura degli ingrandimenti è, insieme, il mezzo della ricerca e quello dell’esposizione per il fotografo, mentre la loro composizione a mosaico discende da un suo personale algoritmo. I tre componenti della famiglia dell’autore – questi amati sconosciuti – si possono rispettivamente individuare e riconoscere nell’infinita sineddoche del “quadro” a ciascuno dedicato."
Simone BastiaTik-Taak-Pop |
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Simone BastiaTik-Taak-Pop |
Simone BastiaTik-Taak-Pop |
Michele Bonfiglio La scelta
"Tranche de vie virata in un b/n morbido ma definito, le inquadrature molto equilibrate, nella disposizione delle forme e nel gioco delle luci, ogni volta a partire dal focus sul segno, carico di senso, della valigia. Sembra che il viaggio vissuto, invece, non trovi l’equilibrio vitale a lungo inseguito e si avviti senza speranza dentro i confini nerissimi di una scelta definitiva."
Michele BonfiglioLa scelta |
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Michele BonfiglioLa scelta |
Michele BonfiglioLa scelta |
Michele BonfiglioLa scelta |
Michele BonfiglioLa scelta |
Michele BonfiglioLa scelta |
Michele BonfiglioLa scelta |