GIULIO DI MEO, La fotografia come mezzo di cambiamento personale, sociale e politico.
Proseguono gli incontri in collegamento Skype con Resistenza Fotografica.
Martedì 2 Marzo avremo come ospite Giulio di Meo.
"La macchina fotografica è il mio strumento di lotta, il mio arnese d’amore.
È lo strumento che sostiene le mie idee, il mezzo per rincorrere i miei ideali, per sognare un mondo più giusto".
Giulio Di Meo, è nato a Capua nel 1976, è un fotografo freelance che porta avanti progetti in modo indipendente, iscritto come giornalista pubblicista all’ordine dei giornalisti che agisce quotidianamente e concretamente impegnandosi nelle realtà che documenta. Sulla sua pagina Web scrive:
“Credo nella fotografia come strumento per informare e denunciare, come mezzo di cambiamento personale, sociale e politico. È questa la mia fotografia, quella che amo e che mi piace definire sociale: una fotografia fatta di lotta, rabbia, indignazione ma anche di amore, passione, speranza”.
Organizza incontri e workshop di reportage e di street photography, in Italia e all’estero, e laboratori per bambini, adolescenti, immigrati e disabili per promuovere la fotografia come strumento di espressione e integrazione. Presidente dell’associazione Witness Journal e photo editor dell’omonima rivista di fotogiornalismo WJ. Collabora con diverse associazioni e ONG, in particolar modo con l’Arcie la sua ONG Arcs Culture Solidali, con la quale dal 2007 organizza workshop di fotografia sociale in diverse realtà del Sud del mondo (Argentina, Bolivia, Brasile, Camerun, Colombia, Cuba, Guatemala, Saharawi, Senegal).
Dal 2003 lavora al progetto fotografico Riflessi Antagonisti sulle realtà e lo sfruttamento dei paesi latinoamericani. Tra i suoi reportage: Riflessi Cubani del 2005 offre stralci del quotidiano sull’isola, Tra cielo e terra del 2006 descrive la realtà delle favelas di Rio de Janeiro. Nel 2007 ha realizzato, per il cinquantesimo anniversario dell’Arci, il libro “Cinquant’anni di sguardi”, un viaggio attraverso i circoli in Italia. Del 2008 sono i lavori Fiori di strada, sulla vita delle prostitute di Bologna, e Casa Luzzi, documentario fotografico sull’occupazione di un ex-ospedale di Firenze da parte di 350 famiglie d’immigrati. Nel 2011 torna ad occuparsi del Brasile con i lavori sulla favela Rocinha di Rio de Janeiro e sull’occupazione urbana Dandara di Belo Horizonte.
Nel gennaio 2013 pubblica il libro “Pig Iron”, un racconto sui contadini brasiliani vittime delle ingiustizie sociali e ambientali commesse dalla multinazionale Vale. Parte dei ricavi sono stati utilizzati per sostenere le attività della compagnia teatrale “Juventudes pela Paz”, formata da un gruppo di giovani della città di Açailândia, nel nordest del Brasile. Ad ottobre 2014 è stato pubblicato “Sem Terra: 30 anni di storia, 30 anni di volti”, una raccolta di ritratti per celebrare i trent’anni del Movimento Sem Terra (MST) e per raccogliere fondi per la Scuola Nazionale Florestan Fernandes. A giugno 2015 è stato pubblicato “Il Deserto Intorno”, un libro sui campi profughi saharawi, una pubblicazione per sostenere l’Associazione delle Famiglie dei Prigionieri e dei Desaparecidos Saharawi (AFAPREDESA). Nel marzo del 2018 l’ultimo libro “Il mio campo libero“, immagini e storie dai campi della legalità, edito da Spi-Cgil con testi di Marco Sotgiu.
Negli anni ha realizzato mostre, calendari, poster e incontri al fine di raccogliere fondi per i progetti sociali che si muovono intorno alle realtà documentate. Un modo per rendere la fotografia concreta, un modo per far sì che uno scatto non resti un semplice sguardo pietoso ma diventi il veicolo per restituire dignità alla sofferenza, un modo per contribuire alla costruzione di una società meno prepotente e più giusta.
Durante la serata Giulio ci presenterà il suo ultimo lavoro, “Anticorpi bolognesi” un reportage in tre atti per raccontare la città di Bologna, la sua umanità e le tante azioni di solidarietà nate durante la lunga fase dell’emergenza Covid-19. Un progetto di approfondimento sulla città che grazie ad una campagna di crowdfunding è diventato anche un libro.
Il link per partecipare alla serata verrà come sempre inviato tramite la chat dei soci.
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